Il papiro di laurea, quel cimelio goliardico che immortala i traguardi universitari con ironia e affetto, ha una storia ricca di fascino e tradizione. Un tempo, la sua realizzazione era un’impresa collettiva, un rito di passaggio che coinvolgeva l’intero gruppo di amici del laureando.
Serate indimenticabili tra rime e risate
Immaginate un bilocale universitario, stipato di ventenni scatenati che, tra risate e bicchieri di birra, davano vita al papiro del loro caro compagno. Ciascuno contribuiva con il proprio talento: chi disegnava caricature esilaranti, chi componeva rime dissacranti e chi rievocava aneddoti divertenti. Il povero laureando, ignaro di tutto, attendeva con trepidante curiosità il momento di scoprire la sua “opera d’arte”.
Un crogiolo di emozioni e imprevisti
Le serate dedicate alla realizzazione del papiro erano un concentrato di emozioni: si rideva, si scherzava, ma a volte si litigava anche. Non era raro che nascessero amori inattesi o che si consolidassero amicizie già forti. E in alcuni casi, il papiro poteva addirittura rivelare segreti inconfessabili, come tradimenti o scottanti flirt.
L’evoluzione del papiro: tra whatsapp e professionisti
Oggi, i tempi sono cambiati. I ritmi frenetici della vita moderna spesso non lasciano spazio a serate goliardiche come quelle di un tempo. La realizzazione del papiro è diventata un’impresa individuale, spesso affidata alla mamma o alla sorella del laureando, che si destreggiano tra messaggi whatsapp e telefonate per raccogliere aneddoti e battute.
Valentino: l’artista che immortala i sorrisi
Per quanto riguarda le caricature, invece, la tradizione resiste. C’è chi ancora si diletta a disegnarle autonomamente, ma molti preferiscono affidarsi a professionisti come Valentino: almeno di quello mamma o sorella non si devono preoccupare!